Seminario a cura di Nicola Vitale

Il mito di Faust traccia un archetipo presente nei processi di decadenza della civiltà occidentale, caratterizzando l’assetto psicologico degli individui e dell’ambiente sociale. La scissione conflittuale tra funzioni della coscienza, affrontata in chiave simbolica dal mito (Faust-Mefistofele-Margherita), è la causa della perdita dei valori della cultura e della civiltà, che porta ad assumere il profilo della convenienza, sia nei contenuti (mode culturali) sia nei rapporti sociali, puntando prevalentemente su strategie pratiche. I rapporti umani si falsificano: è sempre più difficile nascondere l’egoismo approfittatore che invade gli ambienti sociali, fin anche i campi affettivi. I risultati sono opposti a quelli desiderati, per un progressivo allontanamento dalla qualità, che alla lunga non circola più nei vari ambienti culturali che perdono credibilità, rimanendo isolati dalla società, in una autoreferenzialità terminale. Ma il mito indica anche una via di uscita simbolica, che come in tutti i processi alchemici, comporta nell’uomo una trasformazione radicale.

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